«Tutto nasce dalla mia ossessione per gli odori: la mia memoria è soprattutto olfattiva, per me l’olfatto è già memoria. È il senso che, anche a occhi chiusi, ti trasporta in un preciso momento dello spazio e del tempo. Quando abbiamo iniziato a lavorare su Gucci Mémoire d’une Odeur, ho provato a immaginare il ricordo di un profumo che non potesse essere facilmente identificato; un odore ibrido, che assomigliasse quanto più possibile a un ricordo»
Alessandro Michele.
«Il packaging riprende quello di un vecchio profumo Gucci dei primi anni ’90. Non volevo che il flacone assumesse una forma o una dimensione né troppo femminile né troppo maschile, perché questo profumo è davvero tanto da donna, quanto da uomo»
Alessandro Michele
«L’elemento guida di tutta la campagna è l’idea di libertà, l’idea del non-tempo, non-luogo, del non-contesto sociale. Ho immaginato un mondo come un affresco, che narra di una vita ‘mitologica’ in cui la famiglia è una comunità privata, con la sua propria cornice sociale nella quale prevale la totale libertà di espressione, e i ruoli delle persone e delle cose non sono definiti. Ho immaginato il ricordo di un ricordo autentico»
Alessandro Michele