Profumo - I segreti dell'arte olfattiva
Quando si tratta di descrivere verbalmente un odore la questione è complicata perché le sensazioni e le emozioni suscitate dall'olfatto risultano difficili da esprimere con le parole. Per questo il profumo ha un proprio linguaggio, nato dall'incrocio tra un lessico tecnico e una sintassi emozionale. La grammatica del profumo comincia dalle cinque grandi FAMIGLIE OLFATTIVE.
  • Agrumata (maschile / femminile)
  • Fiorita (femminile)
  • Chypre (femminile)
  • Fougère (maschile)
  • Orientale (maschile / femminile)

Esistono migliaia e migliaia di profumi, ognuno con una sua identità ma, nonostante le diversità, ciascuno può essere ricondotto ad un tema principale, ad una famiglia olfattiva appunto, che si differenzia in base alle materie prime odorose.
All'interno di ogni famiglia esistono poi ulteriori scomposizioni e sfumature, chiamate SOTTOFAMIGLIE, che contribuiscono a descrivere in modo più dettagliato la composizione di una fragranza.
Nel tempo, con gli ingredienti di sintesi si sono aggiunti alle essenze naturali infiniti stimoli olfattivi per arricchire i profumi di qualsiasi famiglia.
Come si conserva il profumo?
sabbioni it segreti-arte-olfattiva 009 L'acqua di colonia (eau de cologne) è la versione più volatile e meno concentrata di un profumo perché ha dal 3% al 5% di essenza diluita in alcool, mentre l'eau de toilette ne ha dal 5 % al 10%, l'eau de parfum dal 10% al 15% e l'estratto dal 15% al 30%.
Le fragranze, indipendentemente dalle loro concentrazioni, subiscono un processo di invecchiamento che dipende dall'alterazione delle molecole odorose che si modificano nel tempo.

Se conservato correttamente un profumo dura circa due / tre anni.

Il flacone non deve essere esposto alla luce, al calore e all'umidità perché se l'alcool contenuto nel profumo evapora, la composizione si altera. Dopo un anno, se il flacone è ancora pieno mantiene gli aromi ma se è mezzo vuoto l'aria ne altera il contenuto ed attiva l'ossidazione. Meglio conservarlo quindi nella scatola o dentro un armadietto.
Anche il contatto con la pelle modifica la composizione delle fragranze, per questo motivo si preferisce la confezione spray.
Un profumo è alterato quando cambia colore o sprigiona un forte odore di alcool.
Come si educa il naso ad odorare un profumo?
Gli odori non si percepiscono con tutto il naso, ma con un sottile strato di cellule che costituisce l'epitelio olfattivo, situato nella porzione più alta della cavità nasale.

Nella teoria il nostro cervello può distinguere fino a 10.000 diversi odori ma nella pratica utilizziamo solo una minima parte delle capacità del nostro naso.
Si può però educare il naso con semplici accorgimenti:
  • odorare solo una fragranza per volta, meglio se al mattino e in un ambiente inodore
  • vaporizzare il profumo su una mouliette, inspirare profondamente avvicinando e allontanando più volte la mouliette al naso
  • fare una pausa, così il naso si riposa e non rischia la saturazione; se succede basta annusare alcuni chicchi di caffè
  • quando si "degusta" una fragranza, chiudere gli occhi per concentrarsi meglio sulla percezione
Lo spartito olfattivo
Esiste una simbiosi lessicale tra il mondo del profumo e quello musicale.

Ecco alcuni esempi:
  • Nota è il singolo ingrediente odoroso che compone un profumo
  • Accordo è l'insieme di più note che danno vita a particolari risultati olfattivi
  • Armonia è l'equilibrio tra le materie prime impiegate in una composizione
  • Organo è un mobile semi-circolare dove il "naso" dispone e conserva i flaconi delle materie prime
Professione "Naso" - Il creatore di profumi
sabbioni it segreti-arte-olfattiva 010 Per creare un profumo che sia espressione del gusto dei tempi o che corrisponda all'immagine di un brand, ci vuole "naso".

Nell'arte profumiera, avere un fine olfatto è basilare, questo da solo però non basta. Servono cultura, esperienza, gusto, passione, perseveranza, personalità, ispirazione e, perché no, anche audacia. Tutte doti che accomunano i più rinomati creatori di fragranze, impegnati ogni giorno nella ricerca dell'essenza e dalla combinazione migliore: i cosiddetti "nasi".
Oltre ad un ottimo olfatto, tante altre qualità fanno di un creatore di fragranze un vero talento del settore: un' indole fortemente "artistica", una preparazione scientifica con la chimica al primo posto, la conoscenza accurata delle svariate centinaia di materie prime, delle miscele e di tutte le tecniche di estrazione e lavorazione.
Nella profumeria tradizionale fino a poco tempo fa si usava realizzare le essenze esclusivamente miscelando ingredienti rari e materie aromatiche naturali con tecniche del tutto artigianali. Oggi, invece, la maggior parte dei profumi, è composta da aromi chimici meno costosi.
In entrambi i casi, però, non si tratta di un semplice cocktail di odori mescolati, ma dell'espressione, dell'emozione personale e dell'abilità di chi crea la fragranza. Infatti, come in tutte le opere artistiche, la creazione di un profumo dipende dall' immaginazione creativa del suo compositore che, in questo caso, si affida non solo al proprio 'olfatto', ma anche al cervello che gli fa ricordare e riconoscere fino a ben 3.500 odori diversi.
Tuttavia, occorrono migliaia di prove successive prima di arrivare alla formula definitiva. La creazione di un profumo oltre all'ispirazione, può richiedere anche anni di ricerca e di messe a punto. Ed è anche per questo che alla fine la formula rimane segreta, e ne viene dato solo un piccolo accenno sulle le note dominanti.
La piramide olfattiva
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Si tratta di un'architettura sviluppata dai "nasi" per tentare di rappresentare visivamente come evolve un profumo secondo la persistenza dei suoi componenti.

La piramide olfattiva è strutturata su tre livelli: testa, cuore e fondo.
Nella testa troviamo gli aromi più volatili, agrumi, note verdi, note acquatiche e marine, è la prima sensazione che riceviamo appena spruzzato un profumo.
Sfumate le note di testa arrivano quelle di cuore, il corpo centrale della composizione: note di fiori, frutti, spezie..
Infine l'accordo di fondo che ha il compito di rendere persistente la fragranza (legni, resine, balsami e note animali).
La struttura piramidale è la più classica e la più utilizzata ma negli ultimi anni sono nati altri modi di visualizzare l'evaporazione del profumo: prima, stella, spirale....sono tutte geometrie più adatte a descrivere le nuove composizioni chimiche.